lunedì 23 marzo 2009

FOTO: Due


© 2005 Fedefido "Untitled"


© 2006 Fedefido "Two | La più eccitante attrazione è esercitata da due opposti che non si incontreranno mai"


© 2008 Fedefido "noi due | the two of us"

VIDEO: Ansel Adams


The Key to a Photograph from Ansel Adams from SilberStudios.Tv on Vimeo

FOTORITOCCO: Effetto Dave Hill

http://marcocrupifoto.blogspot.com/2009/03/come-emulare-la-tecnica-fotografica-o.html

FOTOGRAFI: Loretta Lux

Loretta Lux è nata a Dresda, in Germania. Vive e lavora a Dublino, in Irlanda. Prima di essere fotografa, Loretta Lux ha studiato pittura alla Akademie der Bildenden Künste di Monaco. Forse anche per questo, l'artista struttura l'immagine organizzando forme e colori, come farebbe un pittore con la tela sul cavalletto.

Non c’è molto da dire sull'abilità fotografica - lei stessa si dichiara disinteressata alla fotografia tradizionale - in confronto all'enorme lavoro di ritocco digitale. Il lavoro di post-produzione su una singola immagine, che può impegnarla anche molti mesi, le permette di ottenere un'immagine pittorica e quasi onirica. È questo controllo sul mezzo espressivo che le permette un approccio alla pittura attraverso un altra prospettiva.

© 2006 Loretta Lux "The Waiting Girl"

Loretta Lux fotografa esclusivamente bambini. Oltre all'ambientazione, sceglie personalmente anche gli abiti vecchio stile e le pettinature retrò. Ne risultano piccoli adulti dagli occhi grandi, e spesso anche tristi, contemporaneamente affascinanti ed inquietanti.

© 2005 Loretta Lux "The Green Room"

giovedì 19 marzo 2009

TECNICA: Fotografare un'onda del mare

NOTE TECNICHE:

Per fotografare un'onda del mare, come per altri elementi in movimento, si può scegliere di:

- Congelare il movimento: utilizzare tempi d’esposizione molto rapidi per bloccarne il movimento: 1/500 o inferiori. Possiamo congelare il movimento frenetico delle onde in tutte le sue morbide, infinite macchie di colore. Ne risulta una scomposizione della realtà in una trasfigurazione quasi astratta.
- Rendere il movimento: utilizzare tempi d’esposizione lunghi per catturare l'effetto mosso e creare un "effetto seta" dell'acqua che scorre: 1/15 e superiori;
- Esaltare la dinamicità: chiudere il diaframma, allungare il tempo d’esposizione, e seguire il movimento dell’oggetto per registrarne la dinamicità (panning).


DEL SAPER GUARDARE LE ONDE:
"Il mare è appena increspato e piccole onde battono sulla riva sabbiosa. Il signor Palomar è in piedi sulla riva e guarda un'onda. Non che egli sia assorto nella contemplazione delle onde. Non è assorto, perché sa bene quello che fa: vuole guardare un'onda e la guarda. Non sta contemplando, perché per la contemplazione ci vuole un temperamento adatto, uno stato d'animo adatto e un concorso di circostanze esterne adatto: e per quanto il signor Palomar non abbia nulla contro la contemplazione in linea di principio, tuttavia nessuna di queste tre condizioni si verifica per lui. Infine non sono le "onde" che intende guardare, ma un'onda singola e basta: volendo evitare le sensazioni vaghe, egli si prefigge per ogni suo atto un oggetto limitato e preciso".
da Palomar di Italo Calvino


DEL SAPER TRASGREDIRE LE REGOLE:
“Era la vigilia di Natale del 1953 e mi ero appena regalato una Comet… Sono andato in spiaggia per provarla… Nel libretto delle istruzioni c’era scritto: tenere saldamente la fotocamera, inquadrare e scattare evitando di muoverla. Ma se io voglio far vedere quell’oggetto che fluttua, e il moto impetuoso delle onde, non posso tener ferma la macchina fotografica…”.
Così si racconta sia nata “L’approdo”, quella che, tra mito e realtà, è passata alla storia come la prima fotografia di Mario Giacomelli.



Foto di Fedefido, "Il mare d'inverno"

Fotocamera: Canon EOS 400D
Obiettivo: Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS
Esposizione: 0,076 sec (1/13)
Apertura: f/5.6
Focale: 250 mm
ISO: 400

martedì 17 marzo 2009

CITAZIONI: Henri Cartier-Bresson

"Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l'immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere".
Henri Cartier-Bresson, Contrasto, 2004

da http://it.wikiquote.org/wiki/Henri_Cartier-Bresson

venerdì 13 marzo 2009

TEMPI: la regola per evitare il mosso

Quando si scatta a mano libera, la più bassa velocità di scatto per fare una fotografia che non sia mossa é pari al reciproco della lunghezza focale dell’obiettivo che si sta utilizzando, o superiore.

Ad esempio, utilizzando un 28mm la velocità minima sarà 1/28 di secondo (1/30); utilizzando un 50mm la velocità minima sarà 1/50 di secondo (1/60); utilizzando un 85mm la velocità minima sarà 1/85 di secondo (1/125); e così via...

lunedì 9 marzo 2009

RIPRODUZIONE DALL'AUTORE: Robert Doisneaus

Esercitazione sull'angolo di ripresa... e il saper cogliere il momento giusto.

Robert Doisneaus, Hell, 1952.

"Un fotografo animato dal solo bisogno di registrare quello che lo circonda non aspira a ottenere risultati economici e non si pone i limiti di tempo che ogni produzione professionale comporta". Per lui la fotografia è prima di tutto un bisogno privato, un "desiderio di registrare", il soddisfacimento di una necessità che toglie al suo lavoro ogni elemento di calcolo e ogni ricerca di perfezionismo sterile. Le foto circolano prima tra le persone a lui vicine e vengono utilizzate dagli amici qualora ne abbiano bisogno.

"Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l'entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa "vedere" intensamente più di due ore al giorno".
Robert Doisneaus.

da biografieonline

COMPOSIZIONE: Lo schema

L'occhio umano apprezza schemi ripetitivi e regolari. Individuando lo schema presente in una scena si può creare un punto di interesse.
tratto da Langford, Nuovo trattato di fotografia moderna




Foto di Fedefido, "Prospettive della Metro A, di sera"

Fotocamera: Canon EOS 400D
Obiettivo: Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6
Esposizione: 0,05 sec (1/20)
Apertura: f/10.0
Focale: 41 mm
ISO: 1600

FOTO: Piazza Barberini

"Le meraviglie della vita quotidiana sono emozionanti. Nessun regista cinematografico sarebbe capace di comunicare l'inatteso che si incontra per le strade".
Robert Doisneaus.



Foto di Fedefido

Fotocamera: Canon EOS 400D
Obiettivo: Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS
Esposizione: 0,25 sec (1/4)
Apertura: f/4.5
Focale: 90 mm
ISO: 100




Foto di Fedefido

Fotocamera: Canon EOS 400D
Obiettivo: Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS
Esposizione: 0,025 sec (1/40)
Apertura: f/4.0
Focale: 55 mm
ISO: 1600

domenica 8 marzo 2009

IL PORTFOLIO

DEFINIZIONE. "Si può intendere per portfolio un complesso di immagini finalizzate ad esprimere un'idea centrale. I soggetti delle singole foto (il "cosa") e il modo scelto dal fotografo per rappresentarli e ordinare le immagini in sequenza utilizzando il valore espressivo degli accostamenti (il "come") devono essere in grado di comunicare con logica e chiarezza l'idea scelta dall'autore, e cioè il significato del portfolio (il "perchè").
I significati possono spaziare in molte direzioni: documentaria - narrativa tematica o artistica - creativa - concettuale, o altre ancora."

Definizione del DAC, Dipartimento Attività Culturali, della FIAF, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

IDEA. Per realizzare un portfolio serve un'idea, un progetto.

POTENZIALITÀ. Attraverso il portfolio è possibile rappresentare l'idea nello scorrere del tempo, organizzarne il ritmo, approfondire dettagli, creare una sequenza narrativa.

TECNICA. La scelta di una tecnica diventa parte integrante della narrazione.

SINTESI. La sintesi è il cuore di ogni portfolio di successo. La sintesi non significa brevità. Significa scegliere in modo ragionato quanto è essenziale e scartare quanto è ridondante e ripetitivo. Ogni immagine deve dare un'informazione in più rispetto a quella precedente, aprire una nuova porta, promuovere una intuizione, condurre il discorso verso il fine che ci si è proposti.

SUSCITARE INTERESSE. La chiarezza d'intenti e la proprietà di linguaggio rende incisivo il progetto. L'originalità cattura l'interesse.

COERENZA NARRATIVA. Tra una foto e la successiva ci deve essere continuità, i collegamenti devono essere chiari. Si può anche scegliere di utilizzare la discontinuità come mezzo narrativo. Anche qui la scelta deve essere chiara all'osservatore.

L'OCCHIO DELL'ALTRO. Farsi aiutare a scegliere le foto e verificare l'efficacia del messagio che si vuole trasmettere.

INTEGRARE DIVERSI LINGUAGGI. Per la piena comprensione di un tema complesso a volte è necessario integrare il linguaggio fotografico con il linguaggio informativo (testi di accompagnamento, titoli, citazioni, ecc.).

PER ESERCITARSI. Guardare la pubblicità per capirne la tecnica narrativa.
Guardare i portfolio di altri fotografi per affinare la capacità di lettura, per esplorare e comprendere alcune scelte tecniche e altri punti di vista.

sabato 7 marzo 2009

PROFONDITÀ DI CAMPO: la regola dei due terzi dietro e un terzo davanti

La profondità di campo si estende per circa un terzo del suo valore complessivo davanti al punto esatto di messa a fuoco, e per circa due terzi dietro. La scelta della profondità di campo può avere un'enorme influenza sull'effetto finale della composizione, in particolare se la scena comprende oggetti sia vicini che lontani. Riducendo la profondità di campo si può sfocare, lasciando fuori fuoco lo sfondo, facendo risaltare il soggetto principale. Per fotografare una distesa di papaveri o girasoli, mettere a fuoco i fiori che si trovano a un terzo davanti l'obiettivo. Il cambiamento di profondità di campo ha scarsa importanza con quei soggetti che hanno di per sé una modesta profondità dimensionale, come facciate di edifici o paesaggi ripresi da lontano.

TEMPI: La scala dei tempi

La SCALA DEI TEMPI è tale che il valore successivo è (più o meno) il doppio del precedente. Lo standard adottato per i tempi di esposizione è il seguente:

* T — l'otturatore rimane aperto finché il fotografo non preme di nuovo il pulsante di scatto.
* B (bulb) — l'otturatore rimane aperto finché il fotografo tiene premuto il pulsante di scatto.
* 1 secondo
* 1/2 secondo
* 1/4 secondo
* 1/8 secondo
* 1/15 secondo
* 1/30 secondo
* 1/60 secondo
* 1/125 secondo
* 1/250 secondo
* 1/500 secondo

e così via...

ESPOSIZIONE: La regola del sole

La regola del 16, o regola del sole, è adatta nelle giornate di luce intensa e consiglia di utilizzare diaframma f16 e un tempo di otturazione (t) uguale al reciproco della sensibilità ISO impostata.

f=16
t=1/ISO

Per esempio con 100 ISO e 16 di diaframma, il tempo di otturazione corretto sarà 1/100; con 400 ISO e 16 di diaframma, il tempo di otturazione corretto sarà 1/400; con 800 ISO e 16 di diaframma, il tempo di otturazione corretto sarà 1/800; e così via...

venerdì 6 marzo 2009

TIPS & TRICKS: Ancora sui riflessi

Foto di Ludovico Fossà

COME SIMULARE IL RIFLESSO DI UNA FINESTRA
da http://www.maxartis.it/phpbb_forum/viewtopic.php?t=2404

ISPIRAZIONI: On Reading

André Kertész: On reading


http://homepage.mac.com/curatorial1/Kertesz%20web%20gallery/index.html

RIPRODUZIONE DALL'AUTORE: : Andrè Kertèsz

Esercitazione sulla composizione e sulla riflessione degli oggetti metallici.




Andrè Kertèsz privilegia il racconto a scapito degli effetti speciali. È stato maestro di Henri Cartier-Bresson, che da lui hanno imparato ad usare il mezzo fotografico in modo naturale e rigoroso.